NOLA

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SAN POLINO DA NOLA: SECONDO PATRONO DELLA REGIONE CAMPANIA

Il 04/04/2016 noi volontari del Servizio Civile di Nola, progetto “SANTA MARIA FRANCESCA” abbiamo svolto un seminario su SAN PAOLINO DI NOLA poichè dal prossimo 22 giugno, il Santo tanto amato dai nolani sarà celebrato come secondo patrono in tutte le diocesi della Regione Campania .“Sono grato al Cardinale Sepe e a tutti i vescovi della Campania , ha dichiarato  mons. Beniamino Depalmaper aver presentato quest’importante richiesta e alla Congregazione per averla accolta. San Paolino che fu politico, intellettuale, artista, pastore e servitore dei poveri interceda per noi e ci aiuti a lavorare perché la Campania diventi nuovamente la regione felice che lui amò”. Ma chi è San Paolino e cosa ha fatto nella sua vita? Paolino nacque nel 355 a Bordeaux, il padre era funzionario imperiale, discendeva infatti da una ricca famiglia patrizia romana e divenne addirittura governatore della Campania. Incontrò il vescovo Ambrogio di Milano e il giovane Agostino di Ippona che lo portarono sulla strada della fede cristiana. Ricevuto il battesimo verso i venticinque anni, durante un viaggio in Spagna conobbe e sposò Therasia. Dopo la morte prematura dell’unico figlioletto, Celso, entrambi si concentrarono sulla vita monacale, in base al modello orientale. A Nola Paolino diede inizio alla costruzione di un santuario e fece erigere un ospizio per i poveri. Nel 409 fu eletto vescovo di Nola. Morì a 76 anni, nel 431. La celebre festa dei Gigli di Nola avviene durante la sua ricorrenza, il 22 giugno. La Festa dei Gigli è una festa popolare cattolica che si tiene  a Nola in occasione della festività patronale a Lui dedicata. Per i nolani è molto importante, perché in quell’occasione si fa festa per un intero mese. MA CHE COS’E QUESTA FESTA E PERCHE’ SI FANNO  BALLARE I” GIGLI” Con questo evento i nolani celebrano il ritorno del Santo in città, dopo essere stato prigioniero dei barbari. Quando arrivò a Nola fu accolto dalla popolazione con dei fiori, i gigli e da qui è nata la tradizione di festeggiare il Santo con questi obelischi, rivestiti in carta pesta, chiamati “GIGLI”.Essi vengono portati in spalla e fatti “ballare” da più di cento persone detti “cullatori” nel centro della città. L’ordine dell’entrata in piazza non è casuale ma ricorda i primi  uomini che accorsero ad accogliere San Paolino. Essi furono l’ortolano, il salumiere, il bettoniere, il panettiere, il beccaio, il calzolaio, il fabbro e il sarto. Oggi viene anche costruita la barca ,sempre in carta pesta, per ricordare il mezzo di trasporto con cui PAOLINO ritornò a Nola. La festa dal dicembre del 2013 è stata inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.

Seminario: SANTA MARIA FRANCESCA “ A SANTARELLA”

Il 25/03/2016 noi volontari del servizio civile di Nola, progetto “Santa Maria Francesca” abbiamo svolto un seminario sulla figura carismatica della santa.  Ma chi è realmente “ a santarella” e perché è  venerata in ogni parte del mondo? Il vero nome di Santa Maria Francesca  era Anna Maria Rosa Gallo. Visse una vita travagliata a causa dei maltrattamenti del padre, uomo iracondo e avaro, che la portarono a frequentare la chiesa e coltivare una forte fede. Nel 1731 prese i voti e divenne terziaria dell’ordine francescano e continuò a vivere nella casa paterna subendo ancora maltrattamenti. All’età di trentotto anni si trasferì insieme a suor Maria Felice presso la casa del suo direttore spirituale, un sacerdote residente al secondo piano dell’antico palazzo di vico Tre re a Toledo, dove vi rimase fino alla morte giunta il 6 ottobre 1791. Beatificata il 12 novembre 1843 da papa Gregorio XVI, le sue spoglie furono primaaccolte nella chiesa di santa Lucia a Monte sul Corso Vittorio Emanuele per poi essere traslate nel 2001 nel santuario dei quartieri spagnoli. Considerata la Santa protettrice dei quartieri, intorno alla sua figura girano numerose leggende, tra cui quella di aver predetto la rivoluzione francese e la santificazione di Francesco Saverio Maria Bianchi e infine si racconta che , stigmatizzata come san Francesco, ogni venerdì e per tutta la quaresima soffrisse i dolori della passione di Cristo. Intorno alla cappella si è sviluppato un noto pellegrinaggio. Difatti dentro la cappella vi è una sedia miracolosa, dove Maria Francesca si riposava per trarre sollievo durante i dolori e dove tutt’ora le donne che, non riescono ad avere bambini si siedono per chiederle la grazia di fertilità. Ad attendere le donne c’è suor Giuliana che ascolta le loro confessioni, i loro sfoghi, le loro richieste. Quindi la suora sfiora il loro ventre con un reliquiario che contiene una vertebra e una ciocca di capelli della santa. Molte dicono di avvertire una vampata di calore alla pancia, un formicolio. In molte raccontano di essere poi tornate un anno dopo, con un figlio. Noi volontari ci siamo chiesti come sia possibile questo. Un gruppo di ragazzi più scettici ha risposto che è impossibile chiedere la fertilità a una Santaaltri, invece, commossi e inteneriti, si sono immedesimati nelle condizioni di quelle donne che, pur volendo, non riescono a mettere al mondo un figlio e hanno capito l’importanza di affidarsi proprio in quei casi alla “santarella”.

I DISTURDI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE:  “BINGE EATING DISORDER

In occasione della giornata Nazionale Di Sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, abbiamo visto un film-documentario intitolato “CIO’ CHE MI NUTRE MI DISTRUGGE” diretto da Ilaria De Laurentiis e Raffaele Brunetti. Storie di disagio, di sofferenza, senso di inadeguatezza ma anche di speranza, che portano quattro pazienti a trovare e cercare delle cure. Questo documentario fa luce su un tema molto difficile da raccontare… il Binge Eating Disorder o Alimentazione Incontrollata. Essa è una malattia poco conosciuta, pur essendo la più diffusa tra i disturbi del comportamento alimentare. Il BED si colloca di solito nella tarda adolescenza e nella terza decade, anche se vi sono casi in cui le crisi bulimiche fanno la loro apparizione già dall’infanzia. Non ci sono cause singole, come in ogni altro problema psicologico è facile che siano presenti un insieme di condizioni che favoriscono l’insorgenza del disturbo. Si è notato che le persone con alimentazione incontrollata spesso presentano una bassa autostima e hanno scarsa fiducia in sé, o sono persone perfezioniste. Esse possono essere impulsive, e con la tendenza a vedere il mondo per estremi “o bianco o nero”. Le cause principali di questo disturbo possono essere:             

➢ La bassa autostima;                                                                                                     ➢ L’intolleranza delle emozioni;                                                                               ➢ I problemi interpersonali.

Questi problemi possono presentarsi singolarmente oppure essere collegati tra loro. Spesso chi non tollera le emozioni negative si sente anche poco capace di gestirle, o poco capace di trovare una soluzione al problema che ha generato l’emozione negativa, che può essere di origine relazionale. Ovviamente nel trattamento dell’alimentazione incontrollata sarebbe bene affiancare al percorso psicologico una consulenza dietetico-nutrizionale, per controllare la dieta alimentare e ristabilire il peso e lo svolgimento di attività fisica, sia per favorire il dimagrimento, sia come strumento per ottenere benessere psicologico e per sfogare le emozioni e i pensieri negativi. Elenchiamo alcune dolorose testimonianze di chi, pur con aspetti diversi, soffre di Binge EatingDisorder (BED):  “La fame di testa a me arriva sempre dopo mangiato, soprattutto se pranzo o ceno da sola; è come se, lì per lì, il cibo ti attraversi senza riempirti. Il vuoto non sta realmente nello stomaco, ma più intorno a me e cerca di schiacciarmi; e come posso evitare di rimanere schiacciata se non rimpinzandomi fino ad occupare più spazio possibile? Il problema, poi, è che occupando più spazio si ha anche più visibilità, e questa per un grasso non è sempre gestibile. Comunque, il cibo è un compagno che non ti giudica, ti soddisfa, ti fa compagnia ma alla fine ti tradisce, lasciandoti chili e chili di solitudine…Di solito, la mia è una fame di dolce: è come se avessi la bocca sempre amara, così come vedo amara la mia vita…”. E ancora, un’altra persona: “Io non ho mai fame, non ho mai sentito la pancia brontolare. Il mio peso è dovuto alla mia noia: mangio perché non ho nulla da fare. La cosa assurda è che mangio senza gustare, velocemente. La mia vita è frenetica, non so stare senza far niente e, a volte, penso sia meglio così altrimenti mi farei sempre più grassa. Non riesco ad assaporare la mia vita e questo vale anche per il cibo, perché per me mangiare un piatto di pasta o una fettina di carne è uguale…”. Abbiamo scelto di discutere e affrontare questo specifico problema alimentare, perché non sapevamo di cosa si trattasse. In effetti documentandoci, abbiamo capito che ci riguarda da vicino. Spesso sottovalutiamo i sintomi, invece di cercare di capire la fonte del problema e trovare dei rimedi.

8 MARZO…dalla ricorrenza di un giorno, al rispetto per sempre

La FESTA  DELLE DONNE o più correttamente la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA si celebra ogni 8 marzo per ricordare i diritti ottenuti dalle donne nell’ultimo secolo contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo. La storia di questa festa affonda le sue radici nella manifestazione che il PARTITO SOCIALISTA AMERICANO organizzò il 28 febbraio del 1909, a sostegno del diritto delle donne al voto. Proprio in quegli anni, le donne decisero di scioperare e scendere in piazza, per molti giorni. Nel 1910 l’VIII CONGRESSO INTERNAZIONALE SOCIALISTA propose di istituire una giornata dedicata alle donne; nel 1911 a New York la fabbrica Triangle andò a fuoco e quasi 150 donne persero la vita. Da allora le sollevazioni femministe si moltiplicarono in tutta Europa. Nel 1917 le donne si San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra e così Lenin decise di istituire l’8 marzo come festività ufficiale. Nel 1922 la festa cominciò a essere celebrata anche in Italia  e nel 1946, nel secondo dopoguerra, tutta la Nazione partecipò a tal evento. Si scelse come simbolo la mimosa perché fiorisce nei primi giorni di marzo.  In questa ricorrenza, noi volontari del Servizio Civile del Progetto Santa Maria Francesca di Nola, ci siamo organizzati per una piccola manifestazione alla presenza del sindaco Geremia Biancardi e di alcuni cittadini che hanno partecipato con interesse. Abbiamo discusso sulla figura della donna in tutte le sue sfaccettature. Inoltre abbiamo fatto un sondaggio tra la nostra utenza e abbiamo riscontrato quanto la donna si sia emancipata nel corso dei secoli.  Nei tempi passati era posta in una condizione di inferiorità, trovandosi, purtroppo, in una società essenzialmente misogina. Con il passare del tempo comincia ad acquistare la sua emancipazione, la sua dignità, il suo valore e oggi la donna dell’Europa occidentale  è riuscita ad affermarsi in ogni ambito sociale, acquisendo gli stessi diritti e doveri degli uomini. Abbiamo riscontrato che è più presente nel mondo lavorativo, sostituita dal papà nel ruolo di “mamma-casalinga”, quindi cancellando la vecchia figura del capofamiglia. Nonostante la sua emancipazione e l’evolversi della società ci sono ancora troppi casi di violenza. Basti pensare a stupri, abusi, stalking e le donne, con personalità deboli, hanno paura di denunciare, parlare e agire. In conclusione riteniamo che bisognerebbe recuperare il vero senso di questa festa, dimenticata negli ultimi anni.

Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Il 4 novembre 2015 la città di Nola ha celebrato “La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate” nel ricordo dei concittadini caduti per l’indipendenza, l’unità e la libertà dell’Italia.  E’ una giornata celebrativa nazionale italiana istituita nel 1919 per commemorare la vittoria nella prima guerra mondiale e ricorre ogni 4 Novembre. Nel 1921, in occasione della celebrazione, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’altare della Patria a Roma e ogni anno, durante questa ricorrenza, le massime cariche dello Stato gli rendono omaggio. Nelle piazze delle principali città italiane si tengono concerti delle bande militari, sono organizzate celebrazioni di fronte ai monumenti dei caduti, che, sono presenti nei comuni, nelle regioni e province italiane. A Nola, ieri, è stata ricordata la memoria del Caporal maggiore Gaetano Tuccillo, morto il 2 luglio 2011 in un attentato in Afghanistan. E’ stata deposta una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti alla presenza del sindaco Geremia Biancardi, di autorità militari e rappresentanze studentesche. Anche noi ragazzi del progetto Santa Maria Francesca, per ampliare le nostre conoscenze abbiamo affrontato l’argomento, confrontandoci sulle nostre opinioni al riguardo e concludendo che, queste giornate celebrative servono a farci ricordare chi  ha sofferto e ha dato la vita per la propria patria.

 

Rifiuti sulle panchine del centro storico, è protesta a Nola

Un pugno allo stomaco. Quella panchina nel cuore del centro storico di Nola trasformata in discarica. Accade in via Marciano. E fa davvero arrabbiare la presenza, pochi metri più in là, del carretto della nettezza urbana. La segnalazione ci è pervenuta da un nostro lettore. Noi abbiamo deciso di approfondire la vicenda, anche nell’interesse del Comune di Nola che tanto si sta adoperando, attraverso i suoi assessorati, per la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale e storico della cittadina bruniana. Senza dimenticare, ovviamente, i tanti nolani che rispettano le regole.

da: Rocco Fatibene Ottopagine News.